L’ultimo giorno del 2017, in alternativa ai soliti programmi televisivi che celebrano la chiusura dell’anno vecchio e l'inizio di quello nuovo, ho scelto di guardare un bel film, IL DISCORSO DEL RE, che narra di come re Giorgio VI d’Inghilterra, affetto da una grave balbuzie, riuscì a superarla con l’aiuto di un terapista del linguaggio, in realtà un ex attore particolarmente esperto nel trattare problemi di dizione.
Nel racconto cinematografico si fa riferimento a come
il problema fosse collegato a esperienze dolorose dell’infanzia e della giovinezza. Tra i ricordi del
re affiorano , oltre alle dure correzioni corporali subite per eliminare il
mancinismo e il difetto delle gambe a X e al cattivo rapporto con una delle
tate che lo accudivano da piccolo, c'è quello della perdita di un fratello, morto
giovanissimo, malato di epilessia.
Questo particolare mi ha incuriosita, e nei giorni
successivi ho cercato notizie sull’argomento. Ho trovato del materiale audiovisivo,
purtroppo in lingua inglese, senza sottotitoli. E articoli di giornali online,
sempre in lingua inglese, che ho cercato di tradurre.
Quella che vi sottopongo è una sintesi delle informazioni
raccolte, sulla base di quello che ho letto e spero che le fonti trovate siano attendibili.
Il Principe John.
John Charles Francis Windsor, Principe di Galles, era sesto
ed ultimo figlio di re Giorgio V e della
regina Maria, i nonni dell’attuale Regina di Inghilterra Elisabetta II.
Dopo la sua prematura scomparsa,
avvenuta nel 1919 all’età di tredici anni, il suo nome venne cancellato dalla
storia della famiglia e da almeno un albero genealogico rilasciato da casa
Windsor, e il suo ricordo venne perduto e dimenticato per tantissimo tempo.
Circa 80 anni dopo la sua morte, su una
mezza pagina di un giornale, fece la sua comparsa un articolo che lo riguardava
ed una foto di famiglia, scattata probabilmente da suo fratello maggiore,
Edoardo VIII.
Un album di famiglia e ricordi
conservati da persone molto vicine al giovane Principe hanno riportato alla
luce la sua storia, che è stata raccontata prima nel 2003 con il
film in due episodi intitolato The Lost Prince, del regista Stephen Poliakoff ; e poi nel 2008 con un
documentario trasmesso su Channel 4 e intitolato Prince John: The
Tragic Secret of The Windsors .
Era nato il 12 luglio 1905 a York Cottage, nella
tenuta di Sandringham.
Per i primi quattro anni della sua vita è apparso
sano, ma all'età di quattro anni ha subito un primo attacco epilettico e le sue
condizioni sono gradualmente peggiorate.
Pare inoltre che fosse affetto da una lieve forma
di autismo.
John inizialmente crebbe a corte, con i suoi quattro fratelli e una
sorella, trasferendosi con la famiglia da una residenza reale a un'altra fino
al 1917.
Nei primi anni
quindi ha avuto un ruolo importante nella famiglia reale, apparendo
in pubblico con i suoi fratelli e sorelle, fino a ben oltre il suo undicesimo
compleanno. Era un ragazzino dal carattere felice, fonte abbondante di detti infantili e divertenti di cui
i genitori amavano fare tesoro; ma anche insubordinato e impavido. A questo proposito si
narra che il re Giorgio V, una volta, si fosse vantato scherzosamente dei suoi
figli con il presidente americano Theodore Roosevelt, dicendo : "Sono
tutti obbedienti. Tranne John. “
All'inizio della prima guerra mondiale, John
cominciò a essere visto sempre meno in pubblico e incontrava raramente i suoi
genitori, che stavano conducendo molti impegni, e i suoi fratelli e sorelle più
grandi che erano a scuola o nell'esercito.
Fu in
questo periodo che i suoi attacchi si erano fatti più frequenti e gravi,al
punto che i medici consigliarono di allontanarlo . Fu mandato
a Wood Farm nella tenuta di Sandringham e visse lì
sotto la cura della sua tata Charlotte Bill che chiamava Lala, del suo tutore John
Henry Hans Hansell, di Thomas Haverly, un cocchiere che lo portava in gita in
campagna o al mare e alla "grande casa" di Sandringham e di una cuoca
di nome Kate Bennett. Sua nonna, la regina Alexandra, fece mettere a sua
disposizione in quella tenuta un giardino che il principino curava
personalmente.
La madre e la nonna si recavano di tanto in tanto
a fargli visita.
All’epoca, l'epilessia era considerata una
malattia mentale, una disfunzione psicologica e comportamentale. Non era trattabile e non esistevano farmaci
per curarla. L ’isolamento e il confinamento nei manicomi erano stimati come
l’unica terapia per i malati. Nella
prima parte del 20 ° secolo e per qualche tempo dopo,avere un bambino con
epilessia rappresentava una vergogna per la sua famiglia e se John non fosse
nato in una famiglia reale la sua sorte avrebbe potuto essere forse
peggiore. I genitori di John dovettero affrontare
il pericolo che il loro figlio più giovane potesse avere un attacco epilettico
in pubblico, dove tantissime persone potevano vedere la sua situazione - e la
loro - e i giornali, per quanto riverenti potessero riferirlo. L’isolamento era
l’unica soluzione a cui potessero far ricorso, dati i costumi sociali
dell’epoca. Ma, rispetto ad altri ragazzi nelle sue condizioni, inseriti in
famiglie “normali”; John venne ben
curato e, anche se poteva
sembrare crudele separarlo dalla vita quotidiana della sua famiglia, tale
allontanamento aveva
anche benefici per John stesso, liberandolo dai rigori dell'essere regale.
La sua
vita fu riparata e serena e ci sono alcune prove che la sua natura felice non
venne influenzata dalla sua condizione. Le testimonianze raccolte suggeriscono
che , nonostante
abbia sofferto di attacchi epilettici, ha condotto la vita di un ragazzo
normale, piena di giochi e scherzi. Il suo gioco preferito era
giocare a soldati, con una spada di legno e un cappello di carta in testa. Andava
in bici e a cavallo.
Si racconta anche che fosse un ragazzo sensibile che spesso prendeva le
cose che gli venivano dette troppo alla lettera. Dopo la morte di Edoardo
VII, suo nonno, gli fu detto che i morti "andavano al
vento". Giorni dopo, è stato visto raccogliere foglie e quando gli è
stato chiesto cosa stesse facendo ha risposto: "Collezionare i pezzi del
nonno".
Tra i cimeli del Principe
figurano anche delle note brevi ma
affettuose, scritte usando grandi lettere unite, a parenti ed amici ed alla sua
tata Lala alla quale era molto affezionato. Sono stati scritti poco prima
della sua morte.
Dopo che ebbe compiuto 13 anni, le sue crisi si intensificarono. La mattina
del 18 gennaio 1919,
John ebbe un attacco molto forte. Morì serenamente nel
sonno alle 5:30 di quel pomeriggio, colto molto probabilmente dalla morte improvvisa improvvisa in epilessia o SUDEP .
John è stato sepolto nella chiesa di St. Mary Magdalene nella tenuta
di Sandringham vicino ad un suo zio con
lo stesso nome che visse solo un giorno. Sua nonna Regina Alexandra
scrisse alla Regina Maria, "Ora i nostri due Johnni riposano fianco a
fianco".